giovedì 12 giugno 2008

Politica Italiana

E' con piacere che ospito sul mio Blog le idee di un membro del direttivo dei DS di Sannicola (LE) sulla Politica Italiana e sui loro attori, illustrando quelle sono le problematiche generali e alcune contromosse che secondo Tommaso Cauzo, se attuate, potrebbero riportare la Politica Italiana in corsa per una nuova crescita.

Ci tengo a sottolineare che questo spazio non vuole essere propagandistico bensì ha il solo scopo di far emergere le opinioni delle persone che vogliono esprimere il loro pensiero, di qualunque colore ( o razza ) esso sia!


il cannocchiale
Sannicola, 12 giugno 2008

I partiti di oggi hanno scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società, della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile zero.
Non hanno alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune.
La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, non sono più organizzatori del paese, formazioni che ne promuovano la formazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "capo" e dei sottocapi.

I partiti hanno occupato lo Stato e le sue istituzioni, hanno occupato gli enti locali, gli enti di provenienza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la RAI TV, alcuni grandi giornali.

Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire.



DUNQUE

Primo:
noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato. I partiti devono, come dice la nostra COSTITUZIONE, concorrere alla formazione della volontà politica del nostro Paese: ciò possono farlo non occupando pezzi sempre più grandi di Stato, sempre più numerosi centri di potere in ogni campo, ma interpretando le grandi correnti di opinioni, organizzando le aspirazioni della gente, controllando democraticamente l'operato delle istituzioni.
"LA DEMOCRAZIA NON E' UN VALORE AGGIUNTO, LA DEMOCRAZIA E' UN VALORE ASSOLUTO".

Secondo:
noi pensiamo che i poveri e gli emarginati, li svantaggiati, vadano difesi e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati che la partecipazione di ogni cittadino alla cosa pubblica debba essere assicurata.

Terzo:
il tipo di sviluppo economico e sociale attuale è sia causa di gravi distorsioni e di immensi costi che di disparità sociali e di enormi sprechi di ricchezza.
Noi pensiamo che il mercato possa mantenere una funzione essenziale, che l'iniziativa individuale sia insostituibile, che l'impresa privata abbia un suo spazio e che conservi un suo ruolo importante. Ma siamo convinti che tutte queste realtà da sole non funzionano più, e che quindi si possa e si debba discutere in quale modo superare questo meccanismo, come sistema, in quanto oggi, sta creando masse crescenti di inoccupati, di emarginati.
Sta qui non solo la causa dell'attuale crisi economica, ma di fenomeni di barbarie, del diffondersi della droga, del rifiuto del lavoro, della sfiducia, della noia, della disperazione.

E' UN DELITTO AVERE QUESTE IDEE?

La condizione è una politica, un programma che davvero sia di profondo e effettivo cambiamento rispetto al passato e rispetto al presente. Se invece si tratta di un semplice trasferimento di clientele per consolidare, sotto nuove etichette, i vecchi e attuali rapporti tra partiti e Stato, partiti e Governo, partiti e società, con i deleteri modi di governare e amministrare che ne conseguono, allora non vediamo di che cosa dovremmo dirci soddisfatti noi ed il paese.

E' UN DELITTO AVERE QUESTE IDEE?

Ecco perchè, i partiti possono provare ad essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono e risolvono per tempo i problemi di questo paese: quel che deve interessare veramente è la sorte dell' Italia perchè se si continua in questo modo la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi ma di soffocare in una palude.

E' UN DELITTO AVERE QUESTE IDEE?

Ecco i veri problemi e le sfide che dovranno affrontare i partiti, il nostro partito.
Non il chiacchiericcio di chi, non si da pace, perchè interpreta il partito come cosa personale o per pochi. Non è accettabile avere prurito per la discussione ed il confronto e considera "spine o bastoni tra le ruote" chi vuole ragionare e confrontarsi. Sarebbe meglio, A PROPOSITO, che chi ha incarico di rappresentanza del partito informi più spesso e renda conto delle decisioni e delle loro dinamiche a tutti i livelli (vedi la penosa vicenda della segreteria provinciale) e non si confronti solo con pochi intimi, perché questo è un errore madornale, e non risolve di certo i veri problemi che attanagliano le cosiddette “classi dirigenti”.

E' UN DELITTO AVERE QUESTE IDEE?

(sicuramente chi è ONDIVAGO - chi dà ragione prima all’uno e poi all’altro trovando delittuose le idee degli altri semplicemente perché non uguali alle loro - farebbe bene, però, ad avere un comportamento un po’ più leale, così come noi siamo stati leali nel recentissimo passato)

«Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.» ( E. Berlinguer )


Tommaso Cauzo


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