Pubblico di seguito un articolo secondo me molto interessante, tratto dal portale lavoce.info sul tema energetico, fondamentale per tutti noi e sul futuro ( anche ) economico dell'Italia.
lavoce.info, a mio parere, rappresenta una finestra "pulita" sulle condizioni politiche e sociali dell'Italia perchè redatto da Professori Universitari con lo scopo di informare i lettori in modo coscienzioso e attinente alla realtà dei fatti, rimanendo cioè al di sopra delle parti.
5 giugno 2008
Quando era stata avanzata dal Ministro dell’economia in pectore Giulio Tremonti aveva un po' il sapore della boutade neocolonialista: perché non costruiamo una centrale nucleare nella vicina Albania visto che non è possibile farlo, per varie ragioni, entro i confini nazionali?
Presumibilmente l’idea era quella di aggirare le opposizioni di casa e l’esito del referendum del 1987, allo stesso tempo ottenendo elettricità a condizioni privilegiate e vantaggiose.
Poi vennero l’assenso di Pierferdinando Casini, Antonio Marzano ed Enrico Letta, le ragionate perplessità di Chicco Testa, e da ultimo lo scetticismo dell’ex-commissario europeo Mario Monti che si sentirebbe “più tranquillo ad avere il nucleare attivo in Francia piuttosto che in altri paesi”. Senza dubbio si riferiva all’Albania, ma forse aveva doti di preveggenza pensando anche ai confini con il nostro Friuli-Venezia Giulia.
Quando però il premier dell’Albania Sali Berisha ha dichiarato di non volere escludere i suoi concittadini dal grande potenziale rappresentato dall’energia nucleare e che “l’ideale sarebbe un accordo con i paesi vicini, Italia per prima.
Finanzieremo con il governo di Roma un impianto da costruire in Albania” e quando Enel ha dichiarato “nel caso in cui si raggiunge un accordo tra i due governi noi valuteremo questo progetto”, allora abbiamo pensato che si faceva sul serio.
Ed allora proviamo a fare sul serio anche noi.
Perché l’Italia vorrebbe il nucleare?
Possiamo fornire tre ragioni ( ma l’elenco non è esaustivo ) :
- contribuisce a ridurre le nostre emissioni di gas-serra e quindi ad ottemperare ai vincoli di Kyoto ed europei;
- riduce la nostra dipendenza energetica dall’estero attraverso minori importazioni di gas usato per produrre elettricità;
- riduce la bolletta energetica delle famiglie perché il kilowattora prodotto con il nucleare costa meno di quelli prodotti con il gas e con le fonti rinnovabili.
Marzio Galeotti
Articola tratto dal sito www.lavoce.info, Rubrica "300 parole"
Scheda Autore www.lavoce.info/lavocepuntoinfo/autori/pagina642.html
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