martedì 26 gennaio 2010

L'uomo immobile...

Stamattina mi sono svegliato e non ho provato alcun tipo di dolore, solo un pò di affaticamento dopo la settimana di pesi in palestra e la spesa che mi ha visto portare 4 buste e uno zaino di alimenti.
Non ho provato nessun senso di vuoto.
E, ricominciata la settimana, mi sono rimesso in carreggiata: la mia vita che, all' alba di un grigio Lunedì riprende la solita forma: il solito tragitto per il lavoro, il solito ufficio, l'insolita complessità, il contatto con le persone care a distanza..e nessun senso di angoscia.
Ma tra i vari pensieri personali, rivolti alle persone amate, agli obiettivi, ai desideri, ho pescato un pensiero non tanto pensato, il disastro di Haiti: il niente.

Il niente nella mente dopo che, nella mia mente, è tornato vivo il pensiero per tutte le persone che hanno perduto la loro vita e le cose a loro più care in un battito di mani. Ho provato a sentire dolore: non c'è l'ho fatta!
Un senso di cinismo mi ha percosso la spina dorsale, quasi come se, quel pensiero doloroso e colmo di paura, tristezza il mio organismo lo repellesse!

Ho pensato a cosa succede nel mio corpo quando una ferita lacero/contusiva occorre sulla mia pelle. Ho pensato alla sua perfezione, quando una parte di esso è ferito: non solo la zona periferica si attiva, ma anche una porzione del sistema si dedica al lavoro per la ricostruzione, con l'obiettivo di riportare l'epidermide al suo stato orginale, della ferita. Una macchina intelligente!

Noi, invece, cosa facciamo quando una parte della nostra umanità viene colpita da un dramma di proporzioni enormi? Continuiamo la nostra vita, senza provare il benché minimo dolore, la minima ansietà, tristezza, disperazone: "poveretti..ma quanti problemi abbiamo anche noi.."

Possibile che questo Mondo non possa rallentare un attimo e andare a soccorrere quei poveri angeli? Perché non possiamo mobilitarci in un miliardo, fermando le nostre attività primarie, per andare a soccorrere degli uomini in difficoltà! Perché devono essere lasciati a se stessi?

Un problema in meno nella politica del divario ricchezza-povertà? Quelle vittime sono una selezione naturale in funzione di un maggiore squilibrio tra Mondo ricco e povero? Contando quei cadaveri, chi potrà avere nel proprio piatto ancora più caviale?

Io mi sento un essere cattivo: non sono in grado, ora, di poter aiutare persone come me in grave difficoltà. E me ne sto al caldo, aspettando che sorga il sole per un'altra, ennesima giornata agiata! Ma pur non essendo una giustificazione, una cellula non può guarire una ferita così come una persona non può salvare tanto: servirebbe la solidarietà e l'impegno di tanti di NOI!
Dovremmo accorrere come formiche, per ricostruire e riportare serenità e pace in una terra abbandonata dall' omus bonis fruor (uomo che gode dei beni)..ma questo non avviene..perché non gli interessa, perché non ha convenienza economica..

Questo Mondo è bellissimo, ed era puro, prima che l'uomo lo contaminasse..NOI siamo il virus che lo sta disrtruggendo...
....immobili!

3 commenti:

  1. Hai Delle Idee molto chiare darti raggione di quell che dici e poco, hai io a volte mi sento cosi ma poi il mondo e la vita continua per noi e per quei povere persone?

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  2. Per quelle povere persone? Nulla!
    Fino a quando noi tutti non cercheremo equità sociale ma solo benessere personale sarà sempre così..e anche peggio.
    Ed il peggio è oggi e sarà domani. Purtroppo non ieri..

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  3. Si Sicuro che il Peggio dovra ancora arrivvare noi dormiamo tranguili ma poi tutto arrivera at un tratto e poi si che vedremo delle belle cose!

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